Valle Caudina: #quellavoltache#, la giornalista Sorrentino si confessa

Redazione
Valle Caudina: #quellavoltache#, la giornalista Sorrentino si confessa
Hand showing hashtag notification concept on blue background

Valle Caudina. Con l’hashtag #Me Too #quellavoltache, la giornalista e blogger Giulia Blasi sta invitando le donne italiane a denunciare molestie o violenze sessuali che, per diverse ragioni, non hanno mai avuto il coraggio di confessare.
Vi proponiamo la testimonianza di una collega, la giornalista Giovanna Sorrentino, che ha aderito all’iniziativa ed ha accettato volentieri di proporla anche sul nostro giornale. Noi sappiamo, purtroppo, lo sappiamo anche bene che tante donne, troppe donne, anche in Valle Caudina subiscono in silenzio mille soprusi. Ci auguriamo che queste iniziative servano per incoraggiare a denunciare chi pensa di essere un uomo, ma è solo una bestia immonda.
“Era il 2013, abitavo a Cardiff, avevo appena vent’anni e un fidanzato con cui vivevo, che all’epoca era tutta la mia vita. Una sera finii tardi e un decerebrato con cui lavoravo si offrì di accompagnarmi in auto a casa. Io accettai. Invece di portarmi a casa però, il decerebrato in questione mi portò in un posto appartato di un parco e spense il motore dell’auto. Mi disse testualmente: “Se facciamo qualcosa nessuno saprà mai niente”. Io ero basita perché ingenuamente diventavo amica di tutti, poi ho imparato a distinguere gli amici dai porci. Ovviamente gli dissi no e ancora oggi quando ci penso, rimpiango di non aver avuto parole in quel momento. Adesso le avrei però. Il decerebrato mi riportò a casa e una settimana dopo trovai un lavoro più stimolante con persone simpatiche provenienti da tutt’Europa, cui ancora oggi voglio bene. Non ritengo di essere stata una vittima vera e propria, le violenze sono ben altro. Credo però che questa iniziativa possa far capire che non è detto che se non si denuncia una molestia, abbia fatto comodo riceverla. Qualche volta non si denuncia per il timore di essere giudicati o, per qualche strana ragione, colpevoli. O per vergogna, per orgoglio, per paura. Partecipo per dare coraggio alle donne. Io non dissi nulla al mio fidanzato dell’epoca e a nessun altro. Il motivo era l’orgoglio. Solo che non sono capace di mentire e ho trovato le parole solo pochi mesi fa, quando gliel’ho detto. Sono passati quattro anni.” (Immagine da web)