Valle Caudina: L’inesorabile declino della politica

Redazione
Valle Caudina: L’inesorabile declino della politica

Valle Caudina. E’ una ripresa politica molto lenta e disseminata da incertezze. I punti di riferimento sono tutti saltati e la Valle Caudina sembra vivere questo momento con tanta preoccupazione. Gli amministratori di tutti i comuni, piccoli e grandi, sono alle prese con i mille problemi di sempre, ma assistiamo ad uno scollamento che neanche dopo Tangentopoli si era vissuto.
I Comuni, come sempre, devono fare i conti con le minori rimesse statali mentre le sofferenze dei cittadini aumentano e con esse le richieste. L’economia segna il passo, in vista non ci sono soluzioni per arginare la desertificazione sempre più marcata di tutti i paesi. La tassazione locale non può essere aumentata, mentre i servizi costano sempre di più. Le piante organiche dei comuni si svuotano e non sono in vista assunzioni o concorsi. Anche un piccolo intervento di manutenzione diventa un ostacolo insormontabile da superare. La sensazione è che si attenda qualcosa, non si sa cosa e non si immagina da dove possa arrivare. Il 31 ottobre si vota per l’elezione dei presidenti delle due province di Avellino e Benevento e per il rinnovo del consiglio provinciale. Anche questo momento viene vissuto con estremo distacco. Naturalmente, c’è chi aspira, ma da palazzo Caracciolo o dalla Rocca dei Rettori non arrivano segnali di speranza. Così, avviene da palazzo Santa Lucia. Anzi, in Regione Campania sembra si stiano vivendo gli ultimi giorni di Pompei. Il mandato del presidente Vincenzo De Luca scade nel 2020, ma da qui a poche settimane se dovesse arrivare una sentenza di condanna, il governatore sarebbe costretto a lasciare al suo vice presidente Bonavitacola che non potrebbe andare oltre l’ordinaria amministrazione. E’ un autunno pieno di incognite quello che si prospetta per la politica che sembra aver perso qualsiasi tipo di spinta propulsiva.