Valle Caudina, la denuncia Fai: beni culturali ridotti in polvere

17 Settembre 2017

Valle Caudina, la denuncia Fai: beni culturali ridotti in polvere

La delegazione Fai (Fondo Ambiente Italiano) di Benevento ha pubblicato un elenco, purtroppo non esaustivo, dei beni culturali fortemente a rischio della provincia di Benevento. Queste opere “potrebbero morire già domani, ma le loro tristi storie non danno segno di essere vicine ad una svolta. Bisogna ricordare inoltre che la provincia è costellata di monumenti che non rischiano la scomparsa immediata, ma comunque non sono adeguatamente mantenuti e/o accessibili”.
Fra questi spiccano ad Airola, il Castello in ruderi, di difficile accesso e per il quale non si concretizzano progetti di recupero. Ad Arpaia, gli affreschi bassomedievali della chiesa dell’Annunziatella in condizioni precarie. Resti del castello abbandonati e vittima di una lunga serie di incendi boschivi. Difficile situazione anche per l’abbazia di San Fortunato.
A Moiano, il Ponte Carlo III dell’Acquedotto Carolino, abbandonato e già danneggiato al livello del pavimento. A Montesarchio, la Chiesa medievale di Sant’Angelo in Garganensibus: il tetto è crollato e i lavori non sono mai iniziati. Convento dei Cappuccini abbandonato per lungo tempo, lavori di recupero a rilento. A Paolisi, i resti dell’eremo di San Berardo abbandonati. Decorazioni del palazzo Bove scomparse dopo un violento intervento di recupero. Infine a Sant’Agata de’ Goti, la Chiesa di San Francesco Vetere, abbandonata da lungo tempo ed invasa dalla vegetazione. Chiesa rurale dell’Annunziata in contrada Paolini, abbandonata.

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