Valle Caudina e criminalità, un anno di eventi impuniti: ora servono risposte

Il Caudino
Valle Caudina e criminalità, un anno di eventi impuniti: ora servono risposte
Cervinara: allarme furti, arrivano i reparti speciali di polizia e carabinieri

Ha fatto bene a precipitarsi ad Airola e Bonea il comandante provinciale dei carabinieri di Benevento. Il tenente colonnello Puel è consapevole che se a distanza di pochi chilometri nella stessa notte esplodono due bombe, vengono presi di mira due esercizi commerciali vuol dire che non si può scherzare o sottovalutare.
La presenza del massimo vertice dei carabinieri è stato un segnale: un segnale importante, ma non basta.
Alla visita devono seguire indagini serrate, che devono portare a dei risultati. Sino ad ora, infatti, chi fa esplodere bombe in Valle Caudina sembra godere di una sorta di impunità.
Gli eventi parlano chiaro.
Ad esempio, ancora non sono stati identificati gli autori che nella notte tra il 21 ed il 22 gennaio del 2016 piazzarono un ordigno esplosivo davanti all’abitazione del sindaco di Cervinara Filuccio Tangredi. A giorni sarà trascorso un anno, eppure queste persone girano libere e non si capisce che matrice abbia l’attentato.
Ignoti anche gli autori dell’avvertimento, chiamiamolo pure così, piazzato davanti ad un’abitazione che doveva ospitare immigrati ad Airola. Stessa sorte anche per coloro che hanno tentato di gettare nella paura il sindaco di Bonea, Roviezzo ed i suoi nuovi amministratori. Tanti attentati contro di loro, uno particolarmente grave proprio contro il primo cittadino e solo per fortuna non c’è scappato il morto. Un anno di bombe e di attentanti che almeno sino ad ora non sono riconducibili a nessuno.
Sappiamo che le indagini hanno i loro tempi, siamo consapevoli che senza una collaborazione vera da parte della società civile non si va da nessuna parte ma qualcosa non va ci deve pure essere. In questo triste elenco mancano i tanti reati predatori: delinquenti che di notte svaligiano a loro piacimento e girano indisturbati. Pensare che fatti del genere siano meno gravi non aiuta.
Oppure immaginare che con la videosorveglianza si possano risolvere tutti i problemi è davvero assurdo. Ci vogliono indagini svolte da persone competenti che riescano ad ottenere dei risultati. Forze dell’ordine e magistratura sono chiamati ad operare con rigore e attenzione. Naturalmente anche noi, la cosiddetta società civile (politica, stampa, scuola ed associazioni) dobbiamo fare con serietà il nostro dovere.

P.V.