Valle Caudina: Clima impazzito, produzione olive -49%, attenti alle frodi

Redazione
Valle Caudina: Clima impazzito, produzione olive -49%, attenti alle frodi

Il 2016 si conferma anno funesto per la produzione di olio di oliva. Il clima impazzito ha colpito quasi tutti i Paesi produttori. L’eccesso di umidità ha inciso sugli ulivi nelle fasi di fioritura e allegagione, a cui è seguito anche l’attacco della mosca dell’olivo. Lo rende noto Coldiretti in occasione della Giornata nazionale dell’extravergine italiano al Mandela Forum di Firenze. Sulla base dei dati Ismea/Unaprol si prevede un crollo della produzione del 38% su base nazionale, scendendo a 298mila tonnellate. In Campania il dato è peggiore della media nazionale, con una previsione di -49% rispetto al 2015. Se lo scorso anno è stato record con una produzione di oltre 19.000 tonnellate di olio campano extravergine, nel 2016 si prevede una produzione di circa 10.000 tonnellate.
Le principali varietà olivicole campane sono: l’Ogliarola, la Marinese e la Ravece in provincia di Avellino; l’Ortice, l’Ortolana e la Racioppella in provincia di Benevento; l’Asprinia, la Tonda, la Caiazzana e la Sessana in provincia di Caserta; l’Olivo da olio (detta anche Cecinella o Minucciolo) in penisola Sorrentina, Napoli; la Rotondella, la Carpellese, la Nostrale, la Salella, la Biancolilla e la Pisciottana in provincia di Salerno. A queste autoctone andranno aggiunte varietà come il Leccino e il Frantoio, che pur non essendo autoctone sono presenti da lungo tempo in varie zone della regione.
Le frodi alimentari riguardano anche i ristoranti: 3 contenitori di olio su 4 (76%) non rispettano l’obbligo del tappo antirabbocco entrato in vigore quasi 2 anni fa. Le sanzioni per chi non usa oliere con tappo antirabbocco vanno da 1 a 8mila euro e la confisca del prodotto. Secondo l’indagine online condotta dal sito www.coldiretti.it nel 33% dei casi sulla tavola al ristorante c’è un’oliera senza alcuna indicazione sul contenuto, nel 43% delle volte una bottiglia di olio con etichetta, ma con tappo che permette il rabbocco e solo nel 24% dei casi viene servita una bottiglia di olio con etichetta e tappo antirabbocco a norma di legge. Tra le frodi più comuni, inoltre, ci sono la vendita di olio straniero come Made in Italy, ma diffuso è anche il confezionamento di olio di semi che viene adulterato e spacciato come extravergine, ma non mancano neppure gli inganni in etichetta con indicazioni false o ingannevoli che riguardano anche la ristorazione.