Sant’Agata, Valentino: Caso biblioteca, basta mistificazioni

Il Caudino
Sant’Agata, Valentino: Caso biblioteca, basta mistificazioni

In riferimento ai recenti articoli di stampa riguardanti il contenzioso instaurato dalla Pro Poco nei confronti del Comune di S. Agata de’ Goti (cosa unica e rara) il sindaco e l’amministrazione comunale sentono il bisogno ed il dovere di precisare quanto segue al fine di fornire una corretta informazione e per ristabilire nuovamente e per l’ennesima volta la verità dei fatti che ci si ostina a non voler considerare.
Innanzitutto – e lo si ripete e lo si ripeterà per l’ennesima volta fino alla noia – l’amministrazione non ha mai inteso sfrattare la biblioteca così come si evince chiaramente dagli atti amministrativi e di indirizzo posti in essere dalla difesa dell’ente; si continua, pertanto, a mistificare la realtà dei fatti e ad alimentare inutili polemiche finalizzate semplicemente a screditare l’operato dell’amministrazione ed a creare confusione per sfuggire ad obblighi contrattuali assunti.
È del tutto evidente, quindi, che gli altisonanti titoli e la locandina dei giornali vanno abbastanza fuori traccia ed addirittura qualche “studioso” confonde un’ordinanza cautelare con una sentenza: si comprende che forse che non è materia sua e qui di suo punto si imporrebbe quantomeno il silenzio.
Per rimanere alla realtà dei fatti giova precisare che il Tar Campania – Napoli – sezione VII – non ha emesso nessuna pronuncia di merito, ma ha semplicemente emesso un provvedimento cautelare sospendendo – AL MOMENTO – gli effetti della delibera di recesso/revoca del comodato e rinviandoall’udienza del 7/4/2017 per la trattazione di merito del giudizio.
Rispetto a tale situazione l’amministrazione ovviamente si riserva ogni valutazione e l’eventuale edizione d’iniziative giudiziarie ed amministrative, proprio alla luce dell’orientamento che i giudici amministrativi hanno espresso nell’ordinanza.
In ogni caso i provvedimenti giudiziari si rispettano ed ove non graditi si impugnano e quest’amministrazione lo sa bene, atteso che ha dovuto attendere circa 5 mesi per avere “giustizia” rispetto ad una censurabile sentenza del Tar Campania cui si era giunti tramite l’azione di chi direttamente o indirettamente aveva inteso mortificare la volontà popolare.
Ciò che deve essere chiaro a tutti è che questa amministrazione ha sempre inteso valorizzare e favorire attività culturali e fra queste rientra certamente la biblioteca che dovrà rimanere al suo posto, essendo intendimento di questa amministrazione solo cambiare metodi di gestione non affatto condivisi.
Non è giusto speculare sulla cultura e chi lo fa mente spudoratamente sapendo di mentire; evidentemente gli interessi in gioco sono ben altri.
“Per concludere, ai tempi dei nostri nonni si rispettava la stretta di mano che equivaleva a contratto, oggi non si rispettano più nemmeno i contratti.”
Ma la verità non è lontana a venire.

Carmine Valentino