Sant’Agata dei Goti, Centro Medico Erre: segnali di distensione

Redazione
Sant’Agata dei Goti, Centro Medico Erre: segnali di distensione

Un primo segnale di distensione è arrivato questa mattina durante il sit-in di protesta, organizzato da Fials, Ugl e Nursing up, per i dipendenti del Centro medico. La distensione è rappresentata dalla presenza del neo presidente del CdA del centro, Pasquale Razzano, che è uscito dalle ‘stanze del potere’ ed ha ascoltato le voci dei dipendenti. Ventotto anni, Razzano, ha ascoltato le lamentele dei dipendenti e di alcuni utenti che si sono uniti alla protesta e si è fatto garante di un cambio di rotta.
“Sono molto dispiaciuto per la situazione che si è creata nel tempo al CMR, creando anche delle vicende gravi. Da una settimana c’è una nuova amministrazione che si propone di aggiustare il tutto, in modo serio e decente, ripartendo proprio dai dipendenti che sono il vero motore dell’azienda” – ha commentato il neo presidente Razzano.
E’ sceso tra la gente ed ha ascoltato i sindacati, in primis Pasquale Tirino della Fials, che ha chiesto di conoscere il nuovo CdA, ma soprattutto di capire le intenzioni dell’azienda, se vuole ricapitalizzare o vendere. I dipendenti, in particolare, si sono sentiti offesi ed oltraggiati dall’accredito che hanno ricevuto nella giornata di ieri. La cifra ricevuta, in media, è stata di 100-200 euro a testa, e non tutti sono stati ‘omaggiati’ di questo acconto. “La cifra nasce da un calcolo fatto secondo cui a tutti i dipendenti è stato erogato il 6% di quanto gli spetta” – ha spiegato Razzano.
“È circa un settimana che stiamo lavorando con il nuovo CdA, svolgendo un lavoro di 5/6 mesi che contiamo di chiudere in 15 giorni. Detto questo – ha affermato Razzano – stamattina ho parlato con i dipendenti e sono concorde con loro nell’affermare che lo stipendio è un loro diritto, quindi ho dichiarato loro che ad ogni rimessa dell’Asl verrà corrisposto subito uno stipendio e quando non sarà possibile, per problemi imputabili all’azienda, ho già proposto di trovare delle soluzioni alternative per andare a recuperare il credito in Asl direttamente. Purtroppo c’è un ingorgo nei pagamenti e si sono create delle situazioni critiche anche per i decreti ingiuntivi, che sono sì un diritto dei lavoratori, ma producono per l’azienda dei blocchi percentuali maggiori, per cui i soldi restano bloccati all’Asl fino a quando il giudice non decide che possono essere erogati. Inoltre l’azienda deve pagare tutte le figure professionali che lavorano attorno agli atti legali. Oggi ci troviamo con una vasca con dei buchi – ha continuato Razzano -: è inutile continuare a metterci acqua dentro, tanto continuerà a perdere. Per questo ho chiesto 15 giorni di tempo per lavorare, per fare un quadro preciso della situazione degli stipendi dei dipendenti, ma anche della situazione economica e finanziaria dell’azienda, per non compiere gli errori delle passate amministrazioni. Come proprietà, mi assumo la responsabilità di quanto è stato fatto negli anni addietro, una gestione davvero disastrosa”.
Al sit-in di questa mattina era presente anche una delegazione della Questura di Benevento che, in via informale, ha comunicato che già il prossimo venerdì potrebbe esserci un incontro in Prefettura tra le parti sociali, l’azienda e le istituzioni locali. “Se non saremo ascoltati in Prefettura – ha continuato Tirino – la nostra attenzione sarà spostata alla Procura della Repubblica”.
Altra stoccata, poi, è stata mossa nei confronti dell’amministrazione locale. “Il sindaco Valentino potrebbe fare di più rispetto alle dichiarazioni rilasciate ai giornali. Come segretario provinciale del Pd” – ha continuato Tirino – “potrebbe portare la situazione del CMR all’attenzione della Commissione Sanità della Regione”.
Alta questione, poi, è quella della presunta vendita di un ramo d’azienda, notizia che periodicamente torna in auge, ma che poi non si concretizza mai. “Sulla possibilità di vendere un ramo dell’azienda – ha commentato Razzano – esiste un contratto in essere che scade il 30 settembre prossimo con un preaccordo firmato il 6 maggio scorso e ad oggi stiamo aspettando di definire gli ultimi particolari”.
Situazione, dunque, in continua evoluzione al CMR che stamattina ha trovato un’apertura con la presenza della proprietà tra i dipendenti.

Nella Melenzio