Sant’Agata de’ Goti: Scritti selvaggi alla biblioteca Melenzio

30 Aprile 2017

Sant’Agata de’ Goti: Scritti selvaggi alla biblioteca Melenzio

Sarà presentato sabato 6 maggio ore 18,30 presso la Biblioteca Melenzio, il libro Scritti selvaggi, o della lotta con la vita che ci divora, di Giancristiano Desiderio. Ne parleranno Billy Nuzzolillo e Antonio Medici.
Nel volume, che esce per i tipi di Rubbettino, come ci dice l’autore, “c’è tutto: vita e morte, dolore e gioia, lotta e conquista, caduta e risalita. Una sintesi del mio pensiero e, poi, tanta Sant’Agata dei Goti, da Sant’Alfonso a Tonino Virelli, dalla festa popolare alla religione del calcio, per un paese che diventa luogo letterario”.
Nelle 234 pagine di Desiderio si intrecciano in un melange filosofico il dolore, la morte, il conflitto, il dominio, la sicurezza, la libertà ma anche il sesso, il gioco, il bar, il calcio, la pizza, il cretino, le stronzate, il niente.
“Un libro profondamente scorretto, vitale, antiaccademico, letterario, a volte anche sboccato (mai incivile), in cui si avverte il tono di grandi maestri, da Nietszche ad Heidegger a Croce, o ci si imbatte, inaspettatamente, in Ennio Flaiano e Indro Montanelli, Totò e Franco Califano, Manlio Sgalambro e i Baustelle”.
Nicola Porro, nella sua recensione, ha sottolineato che nel libro Giancristiano Desiderio ci anticipa come la filosofia sia un «programma di salvezza tramite la conoscenza» ma allo stesso tempo come «la razionalità totale della vita generi schiavitù»: noi stessi siamo cacciatori e selvaggina al tempo stesso ci ammonisce sin dall’inizio. E così con questo ritmo Desiderio ci parla di vita, di morte, di Senna e delle «sbrodolate» (diciamo così) dei giornalisti. Alto e basso: Totò, di cui il Nostro sembra conoscere a memoria l’intera filmografia, a Sartre. Il divertimento è garantito, qualche idea originale pure; ma solo a patto di non fare troppo i conti con le vostre conoscenze filosofiche. Che Desiderio vi risparmia e confina nella terza parte del libro”.

Marpa53

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