San Martino Valle Caudina: Sugli scudi Francesco Bello

Redazione
San Martino Valle Caudina: Sugli scudi Francesco Bello

Al suo libro, “Fabio Luca Cavazza. La nuova frontiera e l’apertura a sinistra”, Il Corriere della Sera dedica il paginone della cultura di oggi, con una recensione di una delle sue firme più prestigiose. L’ex ambasciatore Sergio Romano. Per intenderci, colui che ha preso il posto di Indro Montanelli nel dialogo tra Il Corriere ed i lettori.
Francesco, da poco più di un mese è stato nominato assessore esterno nella giunta Pisano, la politica e la storia sono state sempre le sue stelle polari. Ed, infatti, è dottore di ricerca in storia della società europea e cultore di materia in storia contemporanea, presso il dipartimento di studi umanistici della facoltà di Lettere Moderne, all’ Università degli studi Federico secondo di Napoli. Vale la pena sottolineare che Francesco ha soli 26 anni, ma i suoi studi scientifici da ricercatore di storia contemporanea sono stati talmente apprezzati che il suo libro è stato pubblicato da Giannini, storico editore partenopeo, lo stesso che pubblicava le opere di Benedetto Croce.
Ma, il giovane assessore mai si sarebbe aspettato che il suo lavoro potesse arrivare al Correre della Sera ed addirittura all’attenzione di Sergio Romano. La materia trattata non poteva non interessare uno studioso di storia come l’ex ambasciatore.
Nel libro Bello, infatti, ricostruisce, attraverso la società editrice Il Mulino, i fatti e le vicende che portarono alla costituzione del primo governo di centro sinistra. Soprattutto, il giovane studioso analizza i rapporti e le relazioni, grazie anche agli intellettuali de Il Mulino, con gli Stati Uniti d’America, per ottenere il via libera della costituzione del governo con i socialisti di Pietro Nenni. Una svolta importante si ebbe, come analizza Romano, con l’elezione a presidente degli Usa di John Kennedy che intrecciò rapporti strettissimi con la società editrice bolognese. La recensione dell’ambasciatore Romano è certamente uno stimolo in più per andare avanti per il giovane studioso.

Peppino Vaccariello