San Martino, politica: roventi polemiche a suon di manifesti

Redazione
San Martino, politica: roventi polemiche a suon di manifesti
Alluvione San Martino, le accuse dei consiglieri del pd

Non si placa la polemica politica nel piccolo centro caudino; giunge in mattinata la risposta del Presidente del Consiglio Chiarina Parrella, ad un manifesto firmato dal Gruppo di opposizione “E’ tempo di cambiare…”, con il quale,- nel rappresentare i fatti accaduti nell’ultimo Consiglio Comunale, (disgregazione del Gruppo “Il Paese prima di tutto” a seguito della remissione delle deleghe da parte dell’assessore Marina Ognibene, nonché dell’abbandono della maggioranza da parte di Francesco Capuano ed Antonella Pedoto)- venivano fatte particolari insinuazioni in merito alle motivazioni sottese alla scelta della Parrella di votare a favore della giunta Ricci, e, più in generale, al preteso “collante” della maggioranza, accusata di “scelte scellerate”. Così, la dottoressa Parrella sceglie di rivolgersi direttamente all’elettorato, facendo valere le ragioni dell’assoluta autonomia “politica e culturale” delle proprie scelte, in quanto effettuate non a priori, ma in ragione del vaglio concreto delle singole iniziative, nonché rivendicando il proprio senso di responsabilità, in un momento in cui- Ella ritiene- “si sta muovendo qualcosa” nel Paese. E lo fa affrontando la questione relativa allo scioglimento del gruppo, nonché sottolineando che le accuse rivoltele sarebbero solo insinuanti ed infamanti, vista la mancata individuazione, da parte dell’opposizione, dei pretesi “tornaconto” perseguiti. Soprattutto, lo fa sostenendo che l’atteggiamento diffamatorio assunto dai propri “avversari”, sarebbe sintomatico di un vuoto di proposte costruttive, dal quale diffidare. Di seguito il testo del manifesto:

SERVITA LA FRUTTA? PRENDETE UN AMARO...(ovvero: Se il lupo in credenza…)

A far politica, si corre, a volte, il rischio di diventare, guarda caso, “professionisti della politica”, inseriti in cerchie chiuse davvero, “schierati” sempre per partito preso.

Gli strumenti per rivestire siffatto ruolo- è noto- sono sempre gli stessi: politichese dilagante (a volte, pure sgrammaticato!), demagogia, illazioni, critica non costruttiva e… fango…

Questo il tipico linguaggio di chi- di fatto- non ha niente da dire.

Ci vuol talento per chiamarla “opposizione”! Ve lo dice chi crede nell’opposizione non fine a se stessa, nel contraddittorio, nella discussione su temi concreti. Ve lo dice chi sempre ha sostenuto che la critica dell’operato di chicchesia, accompagnata da proposte migliorative, debba sempre trovare adeguato spazio. E, soprattutto, Ve lo dice una persona che ha scelto di amministrare- in virtù di un vasto consenso elettorale, di cui ancora ringrazia- non da “politico allineato”, votando, in Consiglio, pro o contro, in maniera scontata, bensì con massima libertà di coscienza, scegliendo di volta in volta, senza vincolo alcuno, l’indirizzo politico ritenuto più adeguato nell’interesse della collettività.

E di ciò ne sono fiera.

E’ difficile spiegare ai professionisti della politica (ma anche ai dilettanti-dilettanti!)- che si spacciano per “nuovi”, ma sono vecchi quanto il mondo!, – che un gruppo politico possa nascere quando le idee di taluni consiglieri confluiscano su predeterminate linee-guida,- (magari, anche per chiedere un “cambio di passo” nella gestione della cosa pubblica!)- e non avere più un senso quando non si concorda più circa le finalità politiche del gruppo stesso; ancor più difficile è spiegare che esiste un momento in cui si ritiene che la maggioranza stia sbagliando percorso, ed un momento in cui si constata che una determinata azione politica poi intrapresa – (avete presente la costituzione dell’Unione dei Comuni della Valle, gli investimenti pubblici e le gare bandite per incrementare lo sviluppo delle attività produttive, i concorsi trasparenti ed aperti a tutti, gli introiti derivanti dalle relative partecipazioni e/o dalla lotta all’evasione, i progetti per finanziare le micro-imprese, , ecct…???)- corrisponda all’interesse della collettività.

Quando una maggioranza sta facendo cose utili ad un Paese- per quanto tutto sia perfettibile, per carità!- io la appoggio; ed allora certo che sono interessata a che vadano in porto progetti importanti come l’edilizia scolastica, l’incremento del pip, l’isola ecologica, l’ efficientamento energetico, ecc…; lo sono, perché quello è il mio dovere, è il motivo per il quale la gente mi ha votata; il mio dovere, il mio senso di responsabilità mi impongono di non lasciare il mio Paese senza un governo, proprio quando qualcosa di importante si sta muovendo, anche se ciò deve avvenire mentre un gruppo, di cui facevo parte, di fatto non esiste più, e non per mia volontà; ho il diritto di critica politica, ma non certo quello di lasciare nello stallo un Paese, proprio quando sento che si sta facendo qualcosa di buono: questo è fare l’interesse della collettività, Signori, non fare il mio tornaconto!

E’ in quel momento, però, che, chi non ha nulla da dire, da proporre, chi non è abituato ad agire per l’interesse pubblico, potrà tentare di infangare una persona come la scrivente: in che modo?

Oh, ma è semplice: accusando, in maniera diffamatoria, solo tra le righe, chi in quel momento ritiene “avversario politico”, di “scelte scellerate”, di “tornaconti personali”. Quali??? Ovviamente, gli accusatori non lo diranno, non possono dirlo, non possono individuare una sola scelta che, in concreto, possa portare acqua al mulino dell’ “inquisito” .

Tuttavia, – e ciò premesso- il mio ruolo pubblico, nonché il senso di riconoscenza verso chi mi ha eletto, mi impongono l’obbligo morale di rivolgermi direttamente ai miei concittadini: per questo, cari sammartinesi, mi permetto di suggerirVi di diffidare sempre da chi tenta di coprire di fango un avversario politico, senza individuare il comportamento concreto che, in maniera calunniosa e scorretta, assume essere foriero di presunti vantaggi personali. Diffidate, ma non per me, – che mi riservo di sottoporre le accuse lesive della mia onorabilità all’Autorità competente, nelle opportune sedi (sapete com’è, non ho nulla da temere!!!)-: diffidate, perché chi adotta comportamenti del genere lo fa sempre perché non ha argomenti concreti da trattare in contraddittorio, e non può che temere il confronto leale, perché da quel confronto- per nostra fortuna- non uscirà mai vincitore.

Al di là delle illazioni sul mio conto (così campate in aria, da essere al limite del ridicolo!), il mio auspicio, cari concittadini, è che Voi possiate sempre diffidare dai venditori di stupidaggini, e da coloro che sparano fango anzicchè concentrarsi sui problemi reali: fanno così coloro che, delle matasse, giammai sapranno trovare il bandolo…

O magari, fanno così coloro per i quali il vecchio detto “Il lupo in credenza, quel che lui fa degli altri pensa…), è sempre applicabile.