Rotondi, Mainolfi accusa: Impianto solare pubblico lasciato a dormire

Il Caudino
Rotondi, Mainolfi accusa: Impianto solare pubblico lasciato a dormire

“Mi rivolgo a voi cittadini di Rotondi che per sei mesi avete vegliato l’inverter del vostro impianto fotovoltaico, controllando l’energia “rubata” al sole, a fronte dei 6.000 euri investiti.
Lo sapete che, con i soldi delle vostre tasse, il Comune ha installato un impianto fotovoltaico pari a 13 impianti domestici, ma pagato come 25 impianti domestici.
Vi invito a verificare personalmente, quanta energia il sole vi da e vi ha dato e di conseguenza quanto denaro risparmiate sulle spese dei servizi indivisibile TASI.
E’ un vostro diritto/dovere informarvi sugli investimenti che il vostro comune realizza e sul ritorno economico che obbligatoriamente, deve esserci.
L’impianto in oggetto è finalizzato con la finalità dell’efficientamento e/o produzione di energia da fonti rinnovabili sugli edifici comunali.
Valore del progetto 179.300,00 Euro Iva compresa, per una potenzialità di 50 kW. Oggi un impianto domestico della potenzialità di 4 kW viene venduto a 5.000/6.000 euro. La realizzazione veniva affidata alla ditta Sinergy Italia srl con affidamento appalto il 14/08/2015. Unica ditta partecipante alla gara su 5 invitate. L’impianto veniva realizzato, collaudato e liquidato entro il 11/12/2015. L’impianto non veniva collegato alla rete elettrica se non a settembre 2016, dalla stessa ditta realizzatrice, per presunta mancanza di autorizzazione all’attraversamento della strada (circa 8 metri) da parte della Provincia e richiesta di allaccio da parte di Enel, guarda caso dopo chiarimenti del gruppo consiliare Terra Mia. Al momento, dopo vari solleciti, non siamo stati in grado di ricevere dati di funzionamento dell’impianto che potrebbe rendere circa 20.000 Euro annui, da sottrarre alla bolletta energetica comunale, né tantomeno i certificati di collaudo dell’impianto, già collaudato e liquidato. E’ gravissimo come un impianto finanziato con soldi pubblici, solertemente collaudato e pagato, sia stato lasciato a “dormire” per un anno, fino a quando il gruppo consiliare di minoranza non si è accorto della questione. Giuseppe Mainolfi