Riti satanici in Valle Caudina: i partecipanti? Giovani ragazzi e persone benestanti

Redazione
Riti satanici in Valle Caudina: i partecipanti? Giovani ragazzi e persone benestanti

Il nostro viaggio nel satanismo e nello spiritismo caudino arriva alla seconda puntata. Nell’articolo precedente, abbiamo raccontato di alcuni fenomeni che interessano la Valle, in particolare le campagne e le montagne di Cervinara. Lo abbiamo fatto pubblicando delle foto in esclusiva (alla fine di questo articolo ne trovate delle altre) grazie alle confidenze e alle indiscrezioni raccontateci da un uomo “di Chiesa”, che svolge un apostolato molto importante e che conosce molto bene la realtà caudina pur non essendo del posto. I riti satanici e qualche episodio di messa nera sono oramai “eventi acclarati in Valle Caudina, soprattutto a Cervinara, Montesarchio, Bonea e Moiano”. Chi sono però i partecipanti a queste “manifestazioni”? La sorpresa è tanta quando il nostro “uomo” spiega che “a dispetto delle aspettative, sono soprattutto i membri della classi abbienti a partecipare a questo genere di eventi negativi”. Chiediamo di saperne di più. “Il profilo tipo che ho rilevato nella mia esperienza comprende tre categorie”, racconta ancora. “La prima è chi fa ricorso alla superstizione, anche in maniera molto spinta rivolgendosi a sedicenti maghi o fattucchiere. Queste persone sono di solito di istruzione bassa e di ceto sociale debole”. Poi continua: “Il secondo profilo è il giovane ragazzo che vuole trasgredire e per farlo sceglie di partecipare ad un rito satanico. Di solito si tratta di adolescenti o ragazzi poco più che maggiorenni che voglio sperimentare qualcosa di alternativo e non si rendono conto dei gravi danni che fanno a loro stessi e alla loro anima”. Infine, conclude “il più pericoloso è l’uomo maturo, di cultura medio alta e con reddito alto che si rivolge a questi riti per cercare fortuna o mantenere la propria ricchezza. E le posso garantire che nei paesi caudini ci sono intere famiglie dedite a questo tipo di riti”. Ma cosa comporta la partecipazione ad un rito satanico? “Bisogna essere chiari. Questo è un discorso di fede e quindi l’incredulo è sempre dietro l’angolo. La partecipazione danneggia l’anima e la può portare alla dannazione finale. Può causare “il possesso” del corpo dall’ente maligno e a quel punto si impone la necessità di intervenire in maniera drastica”.
La presenza di questi riti è testimoniata anche a Montesarchio (“sono state ritrovate numerose tracce che ho catalogato”) e nelle campagne tra Bonea e Moiano (“in questo caso ei veri e propri “sabba” o messe nere”). “Le voglio raccontare il caso di una famiglia molto potente della Valle Caudina. Una famiglia guidata da un capostipite che è molto scaramantico e che non prende alcuna decisione se prima non si consulta con la sua cartomante di fiducia. Il guaio è che questa famiglia si sta disgregando giorno dopo giorno proprio in linea con quel che fa il demonio: che divide con la spada ciò che dovrebbe restare unito”. A proposito di divisione, il nostro interlocutore ci lascia con una domanda: “Vi siete mai chiesti come mai in Valle Caudina le comunità cattoliche siano cosi divise? Perché ci si divide in maniera violenta quando bisogna fare la processione di una Madonna o la festa di un Santo? Madonne e Santi non dovrebbero guidare l’unità della Chiesa? Perché, invece, non succede?” Chiediamo una risposta. Ci sorride. “Perché il nostro nemico è molto attivo in tutta la Valle”. (2-continua)