Montesarchio: Il M5Stelle porta la vicenda Moccia al ministero

Redazione
Montesarchio: Il M5Stelle porta la vicenda Moccia al ministero
Riceviamo e pubblichiamo
“Dopo l’ulteriore incontro interlocutorio del 5 dicembre presso la Regione Campania e gli oltre 2 mesi di presidio da parte dei lavoratori licenziati ci rendiamo conto che è necessario dare una svolta.
Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle di Montesarchio è dall’inizio della vertenza Moccia che segue attentamente l’evolversi della crisi anche attraverso l’interessamento della deputazione parlamentare Sannita del Movimento.
Abbiamo continuato a lavorare dialogando con le RSA aziendali per seguire un percorso che andasse oltre il pur importante dialogo istituzionale Regionale.
Proprio in virtù di questo continuo confronto è stato possibile raccogliere la disponibilità del Ministero, del resto già intervenuto per sollecitare l’intervento del livello regionale, ad aprire un tavolo di trattativa con le parti non appena riceverà la necessaria richiesta da parte delle sigle sindacali interessate, CGIL e CISL. Con dette sigle sindacali, in virtù di questa disponibilità, ci sono state le dovute interlocuzioni al fine di predisporre le basi per la suddetta richiesta.

In questo momento, al netto del nulla di fatto in sede regionale, il nodo principale da sciogliere è legato alla volontà dell’azienda di non retrocedere rispetto i propri intenti, volontà che è frutto della mancanza di un piano regionale di rilancio del settore fortemente in crisi.
Moccia è l’ultima azienda presente in Campania nel settore dei laterizi che decide di chiudere.
Dopo le sollecitazioni alla Confindustria e alla Regione Campania avvenute negli ultimi anni, nelle quali Moccia aveva gia previsto l’invitabile chiusura, non riscontrando alcuna sensibilità ed il permanere delle condizioni evidenziate è stata costretta a questa decisione. Le gravi accuse di Moccia verso la Regione Campania, trovano riscontro nella realtà. Ad oggi non esiste in Campania un solo stabilimento legato al settore estrattivo. Le aziende che erano presenti, hanno chiuso o delocalizzato.
Pertanto, in attesa della richiesta da parte dei Sindacati, confidiamo in un’apertura dell’azienda che dia la possibilità ai lavoratori di accedere alla CIGS e contestualmente consenta di valutare anche un percorso alternativo alla chiusura, per dare la speranza di un futuro alle famiglie e all’intera comunità della Valle Caudina.
Auspichiamo che il tavolo ministeriale possa essere, qualora si voglia, lo strumento attraverso il quale ognuno metta in campo le azioni necessarie per fare un passo avanti perché il tavolo, lo ribadiamo, è lo strumento ma non certo la soluzione.