Montesarchio: Gli studenti del Fermi e la loro esperienza da artigiani

Redazione
Montesarchio: Gli studenti del Fermi e la loro esperienza da artigiani
L’Istituto di istruzione superiore Fermi di Montesarchio è diventato un vero villaggio dell’artigianato con il progetto di Alternanza Scuola-Lavoro, “Alt Fermi-la parola agli artigiani” che è giunto al termine e realizzato in collaborazione con la Confederazione Nazionale Artigiani di Benevento. L’iniziativa, resa obbligatoria anche nei licei dalla Riforma della “Buona Scuola”, intende orientare gli alunni verso scelte future consapevoli attraverso l’acquisizione di competenze indispensabili e spendibili nel mercato del lavoro. E così l’istituto sannita si è trasformato dal 30 aprile scorso in un vero e proprio villaggio dell’artigianato con l’allestimento, al piano terra dell’edificio, dei laboratori di ceramica tradizionale e sperimentale, di restauro, di sartoria, di lavorazione del feltro, di fiorista, di bioarchitettura, di liuteria, di artigianato, tecnologico in 3D e di comunicazione e giornalismo. In questo modo gli studenti, sotto la guida dei maestri artigiani, hanno potuto cimentarsi negli antichi mestieri e nell’uso delle nuove tecnologie unendo le conoscenze sulle tradizioni storico-culturali del territorio con le competenze teoriche acquisite durante le attività didattiche del proprio percorso di studi. Anche il sindaco Franco Damiano ha preso parte alla cerimonia conclusiva durante la quale sono stati presentati i manufatti prodotti nei diversi laboratori.
“Si tratta di un modo diverso di fare scuola – ha dichiarato il dirigente scolastico Giulio De Cunto – che ha come obiettivo prioritario quello di far sviluppare il pensiero divergente degli studenti, di implementare le loro competenze di progettazione e problem solving e di potenziare la capacità di lavorare in gruppo”.
“L’entusiasmo, la partecipazione, l’impegno degli studenti e la professionalità degli artigiani – ha concluso De Cunto – hanno reso vincente questa sperimentazione”. Questi i tutors aziendali dei vari laboratori: Angela Maria Diodato per la Comunicazione, Annalisa Ciriello per l’artigianato tecnologico; Lucia Pennuccia e Catalano Romina per la sartoria; Antonietta Fusco per il feltro creativo; Elvio Sagnella per la ceramica tradizionale; Angelo Michele festa per la ceramica sperimentale; Marcella Rossi per il restauro; Pellegrino Tangredi per il fiorista; Giuseppe Forgione – Salvatore Ruggiero per la bioarchitettura; Enrico Minicozzi – Maria Antonietta Maccauro per il liutaio.
Parola ora agli studenti che hanno partecipato a questo progetto: Raffaella, 16 anni, nel laboratorio sartoria: “Dal materiale come jeans e tessuti vari abbiamo creato borse, cappelli e altro. E’ stato importante per la nostra generazione l’utilizzo dell’ago riscoprendo così lavori difficili da imparare”.
Così, invece, Antonio, 17 anni: “Abbiamo decorato delle mattonelle, realizzato vasi con la tecnica del Lucignolo ed è stato bello aver dato la possibilità di esprimerci dando il meglio di ognuno di noi”; Roberta, 16 anni: “Abbiamo realizzato cordoni, tessuti in feltro, un vestito con il logo del nostro Liceo, abbiamo rimodernato una camicia, una esperienza bellissima nel nostro percorso di vita e sono dispiaciuta che sia già finita”.
Mentre, Dante, 16 anni: “Questo corso di studi ci ha formati sia come singoli che come gruppo e la cosa più bella è stata la collaborazione”. Come ha ribadito anche Pio, 16 anni: “20 teste e una sola insieme”. Riccardo, 17 anni: “Abbiamo acquisito il metodo di base di giornalismo, abbiamo imparato a fare riprese e cominciare a scrivere articoli, a montare un video, mentre Luca, 16 anni precisa: “Non escludo una mia continuazione nel campo dell’operatore tecnico”. Invece, Olivia, 17 anni: “Abbiamo imparato a restaurare un vaso, abbiamo appreso il procedimento di come recuperare le parti mancanti e come mascherarle. Abbiamo foggiato nel laboratorio del restauro modellato e tecniche pittoriche un vaso in argilla ispirato al cratere di Assteas per imparare come si può recuperare un vaso antico e rotto” mentre il tutor Marcella Rossi: “Abbiamo assemblato manufatti rotti, stuccature, ed integrazioni pittoriche, abbiamo anche organizzato delle visite ai musei. I ragazzi comunque hanno portato a termine il lavoro perché fortemente motivati. Penso proprio che qualcuno di loro possa scegliere questo tipo di indirizzo”.
Marco, 16 anni: “Abbiamo realizzato l’anima del violino, le fasce che tengono il fondo e la tavola armonica, ci è servito a conoscere un’attività nuova e ad imparare ad essere pazienti. Devo dire che mi è rimasta un po’ di passione per questo strumento a corde”.
Interessante, infine, l’artigianato tecnologico. Ed è Simone 16 anni che dichiara di aver realizzato il logo della scuola in 3D evidenziando come “questa attività anche se non consona ai miei studi, è stata una bella esperienza, almeno ho imparato l’utilizzo del programma Rhino5”.
Dulcis in fundo, il laboratorio del fiorista, il cui tutor aziendale è il rinomato Rino. Entusiasmo espresso da parte di alcuni studenti per le composizioni floreali e strutture realizzate. E non solo. Perché i gioielli vegetali sono stati la perla del laboratorio, sfoggiati in una vera sfilata di moda alla presenza di un pubblico numeroso che ha avuto modo di apprezzare gli studenti diventati artigiani anche se per pochi giorni, arricchiti da questa esperienza pratica che sicuramente avrà la sua importanza durante il loro percorso di studi e nella vita.
Brigida Abate