Moiano: terzo incontro Giovani e fiaccolata diocesana per la pace

Redazione
Moiano: terzo incontro Giovani e fiaccolata diocesana per la pace

Fiaccolata diocesana per la pace domani, all’interno del terzo incontro per i giovani intitolato “P come Provare”. Questa terza tappa del “Cammino Giovani 2016-2017. Tu sei l’umanità di Dio….”, promosso dalla Pastorale Giovanile, dal settore Giovani di Azione Cattolica, dall’Ufficio Catechistico, dall’Ufficio per la Pastorale Scolastica, dall’Ufficio per la Pastorale Vocazionale, dall’Ufficio per i Problemi Sociali e del Lavoro, dall’Ufficio Scuola, dal Progetto Policoro, dalla Commissione Giustizia e Pace e dalle quattro Foranie, si svolgerà alle ore 18 presso la struttura delle Nuove Opere Parrocchiali e alle ore 19 ci sarà il raduno presso la chiesa di San Sebastiano, per poi iniziare la marcia per le strade della cittadina. A conclusione della fiaccolata ci sarà un intervento del vescovo don Mimmo.
“Essere veri discepoli di Gesù oggi – ha detto papa Francesco nel messaggio per la 50esima Giornata Mondiale della Pace 2017 – significa aderire anche alla sua proposta di nonviolenza. Essa – come ha affermato il mio predecessore Benedetto XVI – «è realistica, perché tiene conto che nel mondo c’è troppa violenza, troppa ingiustizia, e dunque non si può superare questa situazione se non contrapponendo un di più di amore, un di più di bontà. Questo “di più” viene da Dio». Ed egli aggiungeva con grande forza: «La nonviolenza per i cristiani non è un mero comportamento tattico, bensì un modo di essere della persona, l’atteggiamento di chi è così convinto dell’amore di Dio e della sua potenza, che non ha paura di affrontare il male con le sole armi dell’amore e della verità. L’amore del nemico costituisce il nucleo della “rivoluzione cristiana”». Giustamente il vangelo dell’amate i vostri nemici (cfr Lc 6,27) viene considerato «la magna charta della nonviolenza cristiana»: esso non consiste «nell’arrendersi al male […] ma nel rispondere al male con il bene (cfr Rm 12,17-21), spezzando in tal modo la catena dell’ingiustizia».”