Mauro: nuove adesioni in Forza Italia

Il Caudino
Mauro: nuove adesioni in Forza Italia

Dal giorno successivo alla nomina a commissario provinciale di Forza Italia, continua senza sosta il tour di incontri territoriali avviati da Domenico Mauro.

L’obiettivo di fondo, come dichiarato nelle prime batture dopo l’incarico, è quello di far crescere una partecipazione responsabile dal basso, generare un rinnovato entusiasmo verso il partito e garantire agli amministratori, ai dirigenti e ai militanti una visibilità sui contenuti.

”Ringrazio il commissario provinciale di Forza Italia – ha dichiarato il sindaco di Ponte, Marco Fusco – per la vicinanza umana che ha testimoniato in più di un’occasione nella recente campagna elettorale e rinnovo a lui la mia stima personale. Come ho già avuto modo di sottolineare, da sindaco del mio comune e da cittadino che ha a cuore le sorti del Sannio, guardo con particolare interesse all’azione di autentico rinnovamento che il commissario sta conducendo e che ha illustrato sin dai primi passi del suo mandato.

Sarò vicino alle sue battaglie politiche perché queste, sono certo, sposano l’interesse prioritario e prevalente delle comunità sannite, al di là dei colori di bandiera: le posizioni sulla sanità, sui trasporti pubblici, sulla sicurezza dei nostri comuni sono terreni comuni dove è essenziale fare squadra. Al commissario, quindi, confermo tutta la mia stima e vicinanza”.

Con il sindaco di Ponte – ha dichiarato Domenico Mauro – abbiamo avviato un discorso di proficua collaborazione su alcuni temi particolarmente sensibili. La sua esperienza da fascia tricolore è un segnale di coraggio e di positività: è la dimostrazione di una comunità matura e aperta, una comunità che non si ferma alle apparenze ma che riesce a premiare il valore e la forza delle persone. Accanto al sindaco di Ponte, però, ci sono tanti amministratori locali che guardano con nuovo interesse al percorso intrapreso da Forza Italia. Spetta a noi, adesso, evitare di cadere nell’errore di alzare gli steccati, di voler escludere le voci critiche o non allineate. Da dirigenti dobbiamo aprire un’importante fase di ascolto dei territori, scevra da pregiudizi o limitazioni perché, solo in tal modo, riusciremo a ridare alla politica la credibilità smarrita in questi anni a favore delle forze sovraniste e populiste”.