Dodici consiglieri e doppia preferenza: cosi si vota a Cervinara

Il Caudino
Dodici consiglieri e doppia preferenza: cosi si vota a Cervinara
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Le elezioni a Cervinara sono oramai alle porte. Se vengono confermate le dichiarazioni del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, la domenica elettorale sarà il prossimo 10 maggio. Si voterà insieme alle elezioni regionali. Ecco perché l’intreccio politico nel comune caudino sarà ancora più interessante. Al netto della volontà dei singoli aspiranti al ruolo di consigliere comunale o di sindaco, infatti, bisognerà capire le strategie che il partito di riferimento imporrà loro sia a livello provinciale che regionale.
Intanto a Cervinara si succedono riunioni, si programmano convegni, si organizzano cene, caffè e abboccamenti vari per capire come si correrà alle prossime amministrative. La gara sarà fatta, questo è oramai certo, contro l’attuale primo cittadino Filuccio Tangredi.
Quante saranno le liste in campo? Quanti gli aspiranti candidati? Si riuscirà a fare un unico blocco contro Tangredi oppure le varie anime cervinaresi non si accorderanno?
E ancora: Tangredi confermerà l’attuale squadra? Lavorerà ad altri accordi per consolidare la sua corsa? Chi saranno gli esclusi tra gli attuali amministratori?
Nella strategia elettorale pesa, come è ovvio, le regole per le elezioni. Ecco dunque una breve guida alla prossima tornata amministrativa.

I posti in palio
Il testo unico sugli enti locali prevede che nei Comuni con meno di 10 mila abitanti e più di 5 mila (come è Cervinara) i consiglieri siano 12 (più il sindaco) e 4 assessori. Saranno quattro posti in meno dell’attuale numero.
Il sistema elettorale è un maggioritario secco: alla lista che ottiene più voti saranno assegnati i due terzi dei seggi. Alla maggioranza, pertanto, andranno 8 consiglieri e 4 alle opposizioni.
Ecco perché la battaglia del 10 maggio, a Cervinara, sarà ancora più dura: il pacchetto di voti necessario per arrivare a piazza Trescine cresce sempre di più.

Novità
La novità più rilevante per Cervinara, però, è la doppia preferenza di genere. Ogni singolo cittadino può votare un solo consigliere oppure esprimere una seconda preferenza ad un altro consigliere di sesso diverso. In parole povere: è possibile votare sia un uomo che una donna; non due uomini; non due donne. Ecco il dettato della legge (articolo 71 decreto legislativo 267 del 2000): “Nei comuni con popolazione compresa tra 5.000 e 15.000 abitanti, ciascun elettore puo’ esprimere, nelle apposite righe stampate sotto il medesimo contrassegno, uno o due voti di preferenza, scrivendo il cognome di non più di due candidati compresi nella lista collegata al candidato alla carica di sindaco prescelto. Nel caso di espressione di due preferenze, esse devono riguardare candidati di sesso diverso della stessa lista, pena l’annullamento della seconda preferenza”.