Cervinara: ecco i protagonisti di Cervinarte Memorial Nicodemo De Vito

Redazione
Cervinara: ecco i protagonisti di Cervinarte Memorial Nicodemo De Vito

Ecco tutti i nomi della decima edizione di Cervinarte Memorial “Nicodemo De Vito”, festival di arte contemporanea: Milot, Zeng YI, Serena D’Onofrio, Wanda Marasco, Peppe Barile, Gianni Marino, Massimo D’Avanzo, Carmen Famiglietti, Francesco Viola, Mario Tirino, Alfonso Amendola, Antonio Sacco, Aldo Balestra e Giuliano De Angelis.
Un artista albanese, uno dei più grandi fotografi cinesi, una scrittrice finalista al Premio Strega, un virtuoso del violoncello ed ancora: poesia, teatro, giornalismo, storia e arti visive.
“Nostos” tema scelto per la decima edizione di Cervinarte Memorial “Nicodemo De Vito”, organizzata dalla Pro Loco Angelo Renna in collaborazione con l’amministrazione comunale, promette di regalare una settimana dal 18 al 25 novembre di alta cultura con personaggi di primo piano del panorama nazionale ed internazionale.
Al centro del festival c’è l’arte di Milot che regalerà una chiave di circa 20 metri a Cervinara. Si tratta della chiave più grande del mondo ed una volta installata, l’amministrazione ed il comune avvieranno le procedure per entrare nel guinness dei primati. Non solo, l’artista albanese, oramai cittadino italiano, porterà nel suo paese d’adozione delle opere che verranno esposte nell’abbazia di San Gennaro a Ferrari e nella chiesa di Sant’Adiutore Vescovo, presso Palazzo Bove e nel Convento Suore della carità del buono e perpetuo soccorso.
La scelta dei luoghi, come quella del tema della manifestazione, è del curatore del festival, il giornalista Peppino Vaccariello.
“E’ sembrato interessante, spiega Vaccariello, creare un ponte tra la contemporaneità di Milot e dei luoghi storici e dell’anima come quelli scelti per ospitare le mostre. Ogni sito ha un senso, ad esempio, i padroni di casa delle due chiese, l’abate don Alfonso Lapati e don Lorenzo Varrecchia si presteranno anche ad accompagnare i visitatori e a spiegare la storia e l’arte che si trovano nelle due chiese. Non bisogna dimenticare, però, che il convento, per anni ha offerto ospitalità ai ragazzi di Cervinara che avevano i genitori fuori per lavoro. Mentre palazzo Bove è una delle strutture storiche meglio restaurate di Cervinara. Nostos vuol dire ritorno e con le mostre torneremo anche alle radici del nostro paese”.

Luca Raviele