Cervinara: Il medico trombettista

Redazione
Cervinara: Il medico trombettista

Non è mai troppo tardi, c’è sempre tempo per prendere il coraggio a due mani e gettarti nella mischia. Anche se fai un altro lavoro, puoi sempre coltivare la passione e parafrasando la grande canzone di Chico Buarque De Hollanda, dire di sì al passaggio della banda.
Alfredo De Simone si è fatto trascinare dalle banda ed ieri, nella processione del Corpus Domini della parrocchia di Sant’Adiutore, ha suonato la tromba, fianco a fianco e sotto gli occhi vigili ed affettuosi del suo maestro Carmine Monetti.
Una presenza che ha stupito, ma non chi conosce Alfredo. E sa che sin da piccolo aveva due grandi amori, la medicina e la musica. Il primo è diventato la sua professione, infatti, è pediatra neonatologo presso l’ospedale Fatebenefratelli di Benevento. Sono almeno due, per il momento, le generazioni di bimbi che stanno crescendo sotto le sue amorevoli cure. I suoi primi pazienti sono già giunti alla fatidica maggiore età. La medicina, però, non gli ha fatto mai dimenticare l’altro grande amore, la musica.
Una passione che ha sempre covato dentro. Non gli è mai bastato ascoltarla soltanto. Nel suo cuore sentiva che la doveva vivere di persona, che doveva suonare. Da ragazzino, come tanti, aveva provato a strimpellare la chitarra, ma quello non era il suo strumento. Non era una questione di dita e di corda, ma era una forza che gli veniva da dentro. E così, a settembre scorso, dopo aver parlato con il maestro Carmine Monetti, ha comunicato alla moglie Giusi, anche lei pediatra, che avrebbe iniziato a prendere lezioni di tromba. Carmine è un ottimo insegnante, infatti, sta facendo appassionare tanti ragazzi agli strumenti a fiato, ma era un pochino scettico. Quando si è raggiunta la maturità, come Alfredo, la pazienza può venire a mancare e dopo poche lezioni si può abbandonare tutto. Il pediatra, invece, si è lasciato modellare, trovava sempre il tempo per esercitarsi e per prendere lezioni. Con tanto stupore, in molti si chiedevano cosa era quel suono di tromba che arrivava dalla sua abitazione, visto che abita nella centralissima via Roma. Qualcuno avrà pensato che potesse trattarsi del figlio Carlo alle prese con lo studio della tromba. Nessuno avrebbe immaginato che, invece, era il papà ad esercitarsi come un ragazzino. Da settembre a giugno il tempo è volato ed il maestro ha constatato di persona che l’allievo stava maturando nel migliore dei modi. Così ha deciso di farlo debuttare in pubblico, facendolo suonare nella banda che ieri ha seguito la processione del Corpus Domini.
E’ inutile dire che Alfredo era molto emozionato anche perché in tanti si stupivano nel vederlo. Ma lui, come i grandi professionisti, si è concentrato solo sulla tromba, accorgendosi come il fiato diventava musica che si accordava perfettamente a tutti gli altri strumenti della banda. Ed è tornato ragazzino, perché le passioni ti mantengono giovane dentro e fuori. Domani torna in ospedale ma ha già fissato la prossima lezione con il maestro Carmine Monetti. (Nella foto a sinistra Monetti, a destra Alfredo De Simone)

Peppino Vaccariello

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