Cervinara, noi difendiamo la movida

Il Caudino
Cervinara, noi difendiamo la movida

Riceviamo e pubblichiamo.

Noi la movida la difendiamo a tutti i costi.
Sono stati i giovani frequentatori della movida – Cervinaresi, e non solo – a trasformare il centro storico di Cervinara a centro della vita notturna cittadina invidiato da tutti i paesi della Valle. I locali cervinaresi di via Roma, e la movida, sono l’incontro di tutte le estrazioni sociali, culturali e ideologiche. Aggiungo anche generazionale, perché è una menzogna che nella movida ci sono solo ragazzi. Nella movida incontri quelli del centro storico, del centro, della periferia e addirittura dei paesi limitrofi. Da Cervinara a Caserta a Benevento ecc. Incontri il tacco a spillo e il capello rasta, l’imbianchino e il direttore di banca, la t shirt e la cravatta. Sono tutti li, tutti stanno nello stesso posto. Persone molto diverse, che probabilmente mai si sarebbero incontrate perché isolate nella propria realtà, prendono coscienza dell’esistenza dell’altro. Del diverso. Nell’incontro tra queste differenze, e in ciò che ne scaturisce, sta proprio la “chiave” prima del confronto e, successivamente, del cambio. Può sembrare astratto, ma vi assicuro che è la semplice realtà. Quando pochi lupi solitari cercano a tutti i costi di cancellare la movida cittadina, non si rendono conto che stanno cancellando un pezzo di storia. Le storie attuali di centinaia di ragazzi, tutte diverse eppure unite da questa identità comune. La movida è uno spazio che appartiene ai giovani, perché loro l’hanno creata, e non sono solo loro a viverla. Ha una superficie pari a quella di una strada estesa per un chilometro. Un’infinitesima parte della città. Non è un intrusa, perché è fatta dai giovani, giovani che appartengono a questa terra. È difficile essere giovani oggi, e quando i giovani riescono a creare un luogo di incontro/confronto, con le loro regole, a volte anche non condivisibili , ecco che il vecchio risuscita, meschino, e cerca di marchiare il nuovo come manifestazione di inciviltà. Queste righe, sono rivolte al sindaco, ai commercianti e agli infastiditi, perchè si rendano conto di cosa significa impedire ai giovani, e non, un semplice momento di incontro, di confronto, di svago……e perchè no accompagnato da buona musica e un buon bicchiere! La movida non morirà, sotto nessuna censura, perché appartiene a un’identità generazionale comune ben più grande. Oggi viviamo in un mondo aperto, globalizzato, senza frontiere, e anche un po’ fuori dalle regole, non l’abbiamo certo creato noi. Noi cerchiamo solo di darci un senso. Il nostro. Firmato

R.Z.