Cervinara: I delinquenti sono sempre in agguato…

Redazione
Cervinara: I delinquenti sono sempre in agguato…

Riceviamo e pubblichiamo

Cervinara, Venerdi 1 febbraio 2019, sono le ore quindici circa: ritorno dalla casa di mia figlia Mariateresa, abitante a Cervinara alla Via Renazzo, dove m’ero trattenuto un po’ a giocherellare (lo faccio giornalmente) con la mia nipotina Valeria Miele, di due anni.
Mi fermo al “trivio” della Via San Cosma al Corso Napoli per dare la precedenza ad un’auto che viene dalla parte opposta alla mia mentre ne ho un’altra avanti.

Subito dopo sento un suono continuo di clacson da un’auto che viene dietro di me. Quindi, appena passato il trivio mi accosto al marciapiede sulla mia destra (vicino al negozio “Compro Oro”), in modo da facilitare il sorpasso dell’auto che mi segue, supponendo che avesse semplicemente fretta; invece mi si affianca ed il conducente, con un amico a lato, mi rivolge “strani” gesti con la mano, al che gli segnalo, educatamente, di proseguire avanti. Il tizio, invece, appena mi sorpassa si ferma davanti alla mia auto, al centro strada, obbligandomi alla sosta. Resto perplesso ma, nel contempo, comincio a preoccuparmi intuendone chiaramente le intenzioni “oscure”.

Dopo un attimo egli comincia, decisamente, a retrocedere in modo spedito, manifestando il chiaro intento di “venirmi addosso” provocando uno scontro con la parte anteriore della mia auto. Ormai è abbastanza evidente l’atto, più che vandalico, DELINQUENZIALE e, grazie alla mia pronta reazione nel retrocedere per alcuni metri con la mia auto, riesco ad evitare l’impatto disastroso, che sicuramente avrebbe dato al tizio il movente per reagire in modo da mettere a rischio la mia incolumità fisica o qualcos’altro non certamente piacevole, oltre ad offendere la mia dignità personale come già stava manifestando. Dopo un po’ lo stesso cambia idea e si rimette in transito, per cui proseguo a mia volta, ma poco più avanti, al centro del Corso Napoli, lo stesso si ferma ancora; fortunatamente alla mia sinistra è la via Finelli che io, invece di proseguire diritto come al solito, la imbocco prontamente e corro spedito, dileguandomi, per evitare un’altra reazione del tizio, probabilmente più grave.

L’età di questo soggetto: circa 35 anni, corporatura snella, longilinea, aspetto decisamente delinquenziale, auto di colore bianco ma senza individuarne il tipo.

Ho 72 anni, pensionato, ex dipendente statale, una vita onesta alle spalle, non ho mai procurato fastidi ad altri, anzi mostrandone sempre rispetto e, se necessario e nelle mie possibilità, mi sono anche reso disponibile, all’occasione, per aiutare.

Tutto questo, in ossequio alla rigida educazione impartitami dai miei genitori e grazie anche al sano ambiente in cui ho vissuto. Dedico interamente il mio tempo da pensionato, sia alla famiglia che allo Sport come atleta “master” (+70) e come dirigente di un’Associazione Sportiva (la NATURAL) che si distingue con risultati lusinghieri anche in ambito nazionale ed internazionale. Sono stimato e rispettato, in Italia, da tanti nel settore, oltre che da amici e conoscenti in loco.

CONSIDERAZIONI PERSONALI

Mi domando: è possibile che in una strada di paese, del proprio paese, non si debba essere più sicuri, nemmeno in pieno giorno, di transitare tranquillamente, mentre ci si ritira a casa, per mettersi a tavola e pranzare oppure per concedersi un meritato riposo?………..

In che mondo viviamo, la delinquenza, invece di diminuire, ahinoi, accenna ad aumentare, viste anche le notizie di episodi GRAVISSIMI, verificatisi recentemente anche nel mio territorio, ai danni di persone oneste e tranquille.

CONSIGLIO AI GIOVANI, che potrebbero trovarsi in situazioni analoghe alla mia, di essere molto attenti, soprattutto cercando di evitare qualsiasi alterco con i soggetti del tipo che ho appena evidenziato, perché potrebbero degenerare in modo assai disastroso. Non bisogna cedere alle provocazioni di questi delinquenti, nonostante agiscano offendendo l’onore e la dignità propri, perché essi cercano solo occasioni di rissa, per dare libero sfogo alla loro sete delinquenziale.

In realtà sono essi che non hanno né onore né dignità e l’unico luogo ove meriterebbero vivere è la stanza di una casa circondariale la cui chiave dovrebbe essere buttata nel mare!!! Sarebbe, così, a mio parere, un grande passo avanti verso una Società migliore.

Carlo Ricci