Abbate: “Fondi per il rischio sismico bloccati dal Patto di Stabilità”

Redazione
Abbate: “Fondi per il rischio sismico bloccati dal Patto di Stabilità”

Monta la polemica sull’assenza dell’assessore regionale ai lavori pubblici alla seduta di ieri della Commissione Speciale Trasparenza che aveva in programma un’audizione sulla vicenda dei contributi a favore di Montesarchio per la prevenzione del rischio sismico. La riunione, infatti, è saltata all’ultimo minuto proprio a causa dell’indisponibilità di Edoardo Cosenza che non si è recato al Centro Direzionale di Napoli per impegni concomitanti.
Un’assenza che non è stata gradita dal presidente della Commissione Trasparenza, la caudina Giulia Abbate, che oggi interviene a muso duro facendo notare che l’audizione era stata programmata proprio per “avere chiarimenti in ordine allo stato di attuazione di una delibera regionale in attuazione di una norma nazionale in materia di contributi per interventi di prevenzione del rischio sismico”. Fondi che interessano moltissimi Comuni, specie quelli con borghi di grande pregio storico ed architettonico, ma con uno stato di conservazione assai precario ed abbisognevole, in molti casi, di decisi interventi strutturali a supporto.
Giulia Abbate ha quindi precisato che “l’audizione non si è svolta causa l’assenza della Giunta regionale. Capita spesso, specie di recente. È sinceramente frustrante per chi presiede la Commissione trasparenza subire la ritrosia degli uffici regionali a conferire con una struttura che ha un obiettivo non ideologico, non strumentale, non guerrafondaio. La Commissione trasparenza chiede chiarimenti e lo chiede in un’ottica di reciproca e proficua collaborazione tra istituzioni; chiede trasparenza”.
Sui ritardi nello stato di attuazione della delibera, il consigliere regionale sannita ha spiegato che, dalle informazioni raccolte dai funzionari, lo stallo “non è ascrivibile a mancanze della Regione (per una volta!) bensì a quella cieca e sorda regola contabile, a tutti nota come patto di stabilità. Inimmaginabile pensare che persino somme con destinazione vincolata, poste a presidio dell’incolumità pubblica e privata, rientrano, al pari delle somme appostate per far fronte alla somma urgenza, nei vincoli ferrei ed ottusi dettati dal patto di stabilità”.

Pellegrino Giornale